Toots Hibbert è una delle voci piu’ suggestive in assoluto della storia del reggae: con i suoi Maytals ha saputo fondere come nessun altro il nascente ritmo in levare al soul ed al gospel nelle sue leggendarie registrazioni per Coxsone Dodd durante i ruggenti anni dello ska e per Lesley Kong in seguito registrando le sue tracks leggendariie come ’ Monkey man’ o ancor di piu’ ’ 54-46 was my number’ .
Mi piace pensare a questo grande cantante come una versione caraibica di grandi personaggi del southern soul USA come Otis Redding o Wilson Pickett Si dice che Chris Blackwell abbia messo sotto contratto alla Island i Wailers di Bob Marley soltanto dopo avere fallito simili propositi con Toots & Maytals.
Come per Jimmy Cliff, il famoso film ’ The harder they comè ha reso grazie ai loro brani presenti nella colonna sonora (la band appare nel film in una breve sequenza in cui cerca di convincere il produttore a farli registrare) Toots & Maytals delle reggae stars di livello internazionale e la loro ascesa è continuata durante tutti gli anni settanta attraverso una serie di albums travolgenti come per esempio ’Funky Kingston’ o ’ Reggae got soul’, titoli molto appropriati alla filosofia del gruppo ed all’ incendiario stile vocale di Mister Hibbert.
Toots Hibbert ha ancora oggi una voce notevole ed il suo carisma di soul-man caraibico è assolutamente intatto: lo dimostra assolutamente il colpaccio riuscito con il suo ultimo CD ’ True love’ . In questo progetto Toots rivisita i suoi migliori classici insieme a grandi ospiti da vari ambiti musicali come Keith Richard, Ben Harper, Jeff Beck, i Roots, Bonnie Raitt, ma anche Marcia Griffiths e Gentleman. Quella che poteva sembrare un’ idea banale in realta’ ha dato vita ad un CD sanguigno ed entusiasmante con rese superlative di brani come ’ Funky Kingston’ o ’ 54-46 was my number’ tra gli altri.
’True love’ ha vinto piu’ che meritatamente il Grammy Award della categoria reggae nel 2005 e nello stesso anno Toots con i suoi Maytals hanno aperto molti concerti del tour mondiale dei Rolling Stones.
That day will come, when Emperor Selassie I shall rise di whole a di ghetto yute dem from outta di slum
JIMMY CLIFF (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.)
Jimmy Cliff, pseudonimo di James Chambers (nato il 1 aprile, 1948), a St Catherine, Jamaica) è un musicista reggae jamaicano,la sua carriera inizia dopo Hurricane Hattie, singolo che divenne presto una hit. Era prodotto da Leslie Kong, con cui Cliff collaborò fino alla sua morte. Tra i suoi primi singoli ”King Of Kings”, ”One Eyed Jacks” e ”Pride And Passion” che non vendettero mai bene fuori i confini jamaicani. Nel 1964 Jimmy venne scelto come rappresentante dell’Esposizione Universale, dove venne ben presto reclutato dalla Island Records, etichetta discografica britannica.
Nel 1968 esce il suo primo album, ”Hard Road To Travel”, che lo rende noto e gradito anche dalla critica. Con il singolo ”Waterfall” vince l’International Festival in Brasile. Subito dopo compone ”Wonderful World, Beautiful People” che scala le classifiche inglesi seguito dall’inno pacifista ”Vietnam”, che il musicista folk-rock Bob Dylan giudica la miglior canzone di protesta che abbia mai sentito. Pubblica atri due singoli ”Wild World”, cover di Cat Stevens e ”You Can Get It If You Really Want”, successi del 1970.
Nel 1971 Leslie Kong muore di attacco cardiaco. Nello stesso anno la colonna sonora di The Harder They Come, che fu un grande successo, ma non lo portò nell’olimpo della celebrità. Dopo una serie di album, Cliff prende una pausa dal mondo della musica viaggiando attraverso il continente africano nella sua riscoperta fede islamista.
Ritornò presto alla musica, viaggiando per molti anni prima di suonare con i Kool & the Gang per Power & the Glory nel 1983. E finalmente, nel 1985, vince un Grammy Award con l’album ”Cliff Hanger”. Molti singoli ed album sono seguiti e il cantante ha continuato a vendere bene specialmente in Jamaica.
Faugno e’ abbastanza vecchio lui????
Scherzi a parte,ho avuto la possibilita’ di vederlo in concerto ed e’ FE-NO-ME-NA-LE,d’altronde e’ uno dei GRANDI del Reggae,che mi potevo aspettare???
Parlando di Burning Spear parliamo di un artista leggendario, uno degli unici depositari rimasti della autentica tradizione del roots rurale jamaicano degli anni settanta. Dopo aver sviluppato la sua sensibilita’ musicale nel country di St.Ann (stesse origini di Bob Marley), ha contribuito ad aprire le porte di Studio One al roots and culture con due album fondamentali e parecchi singoli. In questo periodo Winston Rodney ha gia’ formato il suo stile: lo stile vocale inconfondibile, l’ipnoticita’ della sua musica dal retaggio assolutamente africano e la sua poetica di recupero dell’eredita’ africana e del pensiero di Marcus Garvey (il suo nome e’ il nome di battaglia del leader keniota Yomo Keniatta). Dopo aver lasciato Studio One Burning Spear estende all’estero la sua fama dapprima agli stupendi albums prodotti da Jack Ruby, poi con le sue numerose autoproduzioni attraverso cui, anno dopo anno, Spear e’ entrato nel terzo millennio rinnovando sempre il suo messaggio ma rimanendo sempre saldamente ancorato alle sue radici in un’opera dalla straordinaria proflificita’ ed intensita’. Sicuramente molti di voi avranno ancora in mente l’ultimo intensissimo concerto di Burning Spear al Rototom Sunsplash 2003 nell’edizione del decennale: quell’anno il magico African Teacher promuoveva il suo CD ‘Free man’. Sul finire del 2005 Spear e’ tornato con un ulteriore capitolo della sua straordinaria avventura artistica e cioe’ l’eccellente ultimo CD ‘Our music’. Il tour di quest’anno quindi, oltre ai suoi grandi classici di sempre proporra’ le sue nuove composizioni.
ragazzi a proposito di artisti iodevopresentare lo ska in inglese come genere...è un compito!!e devo portare un massimo di 3 canzoni lo ska originale ovviamente...ke mi consigliate??mi servirebbero ankei testi e le traduzioni!!
Uhm.....si Faugno, forse dovrei dormire a quest’ora ma.... allora, premettendo che io di musica reggae sapevo poco e niente, e che mi sono iscritta al forum solo ed esclusivamente xchè amo i SSS, ho iniziato a farmi una cultura su questo mondo..sto cercando di studiare il rastafarianesimo, l’imperatore Selassie I, e i vari pilastri di questa cultura, e di questa musica... interessante, e sto trovando interessanti le lezioni del veterano Faugno...non so quanta musica ho scaricato in questi giorni... Toots and the Maytals fenomenale.... e sto aspettando la seconda lezione.... Caro Faugno, non dormo ma è x una giusta causa... e tu hai una nuova, giovane e ignorante allieva!! Aspetto il prosguimento... ansiosa di imparare tutto!!
Messaggi: 367 Città: in teoria lecce pv in pratica milano Iscritto dal: 14/07/06
02/04/07 10:02
skazina una canzone ska ke potresti portare è ”el vals de l obrero” ska-p (secondo me c sta col 68)
SIAMO SOLO NOI...QUELLI KE NN HANNO VOGLIA D FAR NIENTE ..RUBANO SEMPRE..SIAMO SOLO NOI...GENERAZIONE D SCONVOLTI KE NN HA + SANTI NE EROI...SIAMO SOLO NOIIIIII
Per rispondere alle sollecitazioni di Federica, continuiamo la rassegna dei grandi gruppi reggae. Oggi è la volta di
BLACK UHURU
Il gruppo dei Black Uhuru nacque in Jamaica nel 1974 ed era formato da Rudolph “Garth” Dennis, Derrick “Duckie” Simpson e Don Carlos.
Il nome “Uhuru” è derivato dalla lingua Swahili e significa “libertà”, il quale venne usato nelle prime registrazioni in studio e dopo in fase di stampa del disco, il gruppo veniva chiamato solamente “Uhuru”.
Ma subito dopo l’uscita del singolo, il quale non ebbe un successo sperato, sia Rudolph “Garth” Dennis che Don Carlos nel 1976 lasciarono il gruppo per andare, il primo dai “Wailing Souls”, altra band storica, ed il secondo con Don Carlos verso la carriera da solista.
Al momento era rimasto solo Duckie Simpson, ma dopo aver ascoltato due canzoni di Michael Rose, “Born Free” ques’ultimo diventò il cantate ufficiale nonchè frontman del gruppo!
La seconda formazione ufficiale dei Black Uhuru era fondata con Duckie Simpson, Michael Rose e Errol Nelson.
Il 1977 è l’anno cruciale per il gruppo, con la registrazione del primo album dal titolo “Love Crisis” e nel 1981 registrato anche con un altro titolo “Black Sounds Of Freedom” con musicisti di altissimo valore tecnico e professionale come Sly’n’Robbie, Earl Chinna Smith, Eric “Bingy Bunny” Lamont, Winston Wright, Keith Sterling, Gladstone Anderson, Bobby Ellis, Headly Bennett e con Johnny Osbourne all’armonica.
Dopo l’uscita del disco, Errol Nelson ritornò nel gruppo di provenienza ed arrivò a far parte del gruppo una cantante Sandra “Puma” Jones, proveniente dallo staff di Ras Michael And The Sons Of Negus.
Nel ’79 registrarono l’album “Showcase”, accompagnati sempre dalla coppia basso e batteria con Sly’n’Robbie e con i quali accompagneranno i Black Uhuru per molto tempo nel percorso della loro discografia ufficiale.
Nel 1981 venne organizzato anche un Tour europeo straordinario che portò nel 1982 alla registrazione del disco “Tear It Up Live” con canzoni trascinanti ed ipnotiche con la voce di Puma Jones e le liriche di Michael Rose, un disco davvero indimenticabile. I Black Uhuru continuarono a registrare ottimi album con “Sinsemilla” nel 1980, “Red” nel 1981, “Chill Out” nel 1982, “Anthem” nel 1984 fino ad un cambiamento drastico nel futuro percorso del gruppo, quando Michael Rose nel 1986 lasciò il gruppo per proseguire da cantante/solista.
Dopo l’addio di Michael Rose, arrivò Junior Reid nel gruppo ma non fu un successo effettivo, poiché quasi subito anche lui decise di proseguire da solo come cantante/solista e nel ’90 dunque arrivarono di nuovo sia Don Carlos che Rudolph “Garth” Dennis, ma incredibile come coincidenza, il 28 Gennaio 1990, Sandra “Puma” Jones moriva a soli 37 anni di cancro a New York e fu uno shock collettivo per tutto il gruppo.
“Puma” venne sostituita con Olafunke ed il gruppo potè di nuovo iniziare ad organizzare nuovi lavori in studio, con “Now” nel ’90, “Iron Storm” nel ’91, “Mystical Truth” nel ’92, fino ad arrivare all’ultimo disco realizzato l’anno scorso 2001, con “Dynasty”.
That day will come, when Emperor Selassie I shall rise di whole a di ghetto yute dem from outta di slum